martedì 22 dicembre 2015
UN TEMPO DI QUALITA'
martedì 10 novembre 2015
Abituarsi al digitale
venerdì 3 aprile 2015
Quello che i bambini non dicono (a tavola)
- Quando è ora di mangiare, certe volte ho paura. Ho paura delle cose nuove, perché non so che effetto mi faranno in bocca. Come faccio a mettere “dentro” una cosa che potrebbe essere cattiva o avere una consistenza spiacevole? Come devo reagire se succede? Posso sputare se non mi piace? Mi promettete che non mi sgriderete?
- Quando mi riempite il piatto, il cibo non mi sembra più cibo, mi sembra un compito da fare, una montagna ripida da scalare. Ho paura di sentirmi pieno, di non avere più voglia di andare avanti. Ho paura che quello che era buono, all’improvviso diventi cattivo. Se succede, voi cosa farete? Farete la faccia scocciata e io mi sentirò cattivo, sbagliato, stupido. Non voglio deludervi.
- I sapori, anche quelli buoni, mi stufano. Se l’altro giorno quel piatto mi è piaciuto, datemelo ancora, ma non datemene tanto. Lasciatemi libero di prenderne un po’ e poi di chiederne ancora se ne vorrò. A me piacciono le porzioni piccole; poi, quando avrò finito, magari ne chiederò ancora. Posso provare a servirmi da solo?
- Certi colori hanno un brutto aspetto. Se la minestra è verde scura o marrone, non la voglio. E poi io devo riconoscere quello che mangio, i miscugli mi confondono. Ci sono tanti passati di verdura con colori più belli. Proviamo a farne uno arancione?
- Lo so che avete letto che bisogna assaggiare un piatto almeno cinque o dieci volte per capirne davvero il sapore, ma è inutile dirmelo sempre. Magari lo assaggerò di nuovo, ma lasciate passare qualche mese, datemi tempo.
- Quando vi sento tesi e arrabbiati, o distratti dai vostri problemi, io non ho voglia di stare seduto. Parliamo serenamente, scherziamo insieme. Magari quello che "non mi va giù" è la tensione che sento nell'aria. Giochiamo alla pace, almeno quando siamo a tavola.
- Se vi dico “non mi piace”, a volte non ce l’ho col sapore: quello che mi dà fastidio magari è solo la consistenza. Perché non mi proponete di annusare, prima di mettere in bocca? Magari il profumo mi farà cambiare idea. E poi sono stufo di pappette, datemi anche qualcosa di croccante. E smettetela di imboccarmi, ormai sono grande.
- Se quei sapori che voi trovate buonissimi per me sono cattivi, non guardatemi con quella faccia che sembra voler dire “mio figlio è stupido”.
- Non mi dite: “che cosa vuoi mangiare?”. Per evitare problemi, io non posso che chiedervi sempre le stesse cose. Se volete farmi scegliere, pensate a due piatti e chiedetemi se voglio questo o quello.
- Ogni tanto, trovate il tempo per cucinare con me: se il cibo lo vedo, lo tocco, lo maneggio, lo annuso, forse a poco a poco mi farà meno paura.
- Quando mi prendete in giro, mi etichettate con aggettivi antipatici o mi dite che altri bambini sono bravi e mangiano tutto, mi sento ferito e solo, mi detesto perché so che vi deludo. Ma non posso fare nulla per cambiare le cose.
- Non proponetemi premi o ricompense se mangio quello che non mi piace: voglio imparare a fare le cose perché hanno senso, non per ottenere qualcosa in cambio.
- Non rinunciate mai a farmi scoprire il cibo, ma fatelo più serenamente. Perché non facciamo una gita in campagna? Magari in una bella fattoria?
- Non mi date cibi golosi solo per farmi mangiare “qualcosa”: se fate così non mi state aiutando a risolvere il mio problema, vi state solo arrendendo.
- Ho bisogno della vostra fiducia. Ditemi che prima o poi ce la farò; anzi, ditemi che ce la faremo.
giovedì 5 febbraio 2015
Le 5 regole dell'autostima
Devi riconoscerti il diritto di avere delle opinioni, dei pensieri, dei comportamenti. E accettarli, non denigrarli o negarli mai. Nella vita di tutti i giorni, quindi, devi sforzarti di esprimere il tuo punto di vista nelle discussioni, anche se va contro la posizione degli altri, e anche se immagini che non sia interessante. Per iniziare, prova a farlo con un pubblico ristretto, in famiglia, per esempio. Poi, quando inizi a sentirti più a tuo agio, esprimi la tua opinione ai tuoi amici. E, alla fine, prova a farlo in ufficio, con i colleghi e durante le riunioni.
Sii autentica nelle tue relazioni, non cercare di forzare la realtà per piacere agli altri. Non copiarli, perché ognuno possiede il proprio modo di esprimersi. Per esempio, prova a comprare dei vestiti che ti piacciano davvero, invece di copiare sempre il look della tua amica super chic! Osa: dì al tuo partner che non hai amato per niente quel film che, invece, a lui è piaciuto tanto.
Trova delle sfide quotidiane. Per farlo, devi conoscere le tue capacità e i tuoi limiti, fissandoti degli obiettivi realizzabili. Vai piano, per gradi, aumentando progressivamente la difficoltà delle tue prove. In seguito, osserva i risultati per renderti conto di cosa hai bisogno di cambiare in te stessa. Analizzare i propri errori permette di capire dove si è sbagliato evitando, così, di ripeterli.
Ripeti mattina e sera: “posso riuscirci”, “ho le capacità per questo lavoro” o “sono la migliore”... Il pensiero positivo ti permette di recuperare un po' di fiducia in te stessa e smettere di vedere tutto nero. Ma se vuoi che questo metodo sia efficace, devi credere davvero nelle tue forze!
Invece di evitare le situazioni che ti mettono a disagio, devi affrontarle e andare avanti. Non abbassare lo sguardo quando ti guardano, se uno sconosciuto ti rivolge la parola, rispondi e rilancia la discussione... La cosa più importante è fare nuove esperienze per poter affrontare, un po’ alla volta, le situazioni che ti angosciano di più.
martedì 27 gennaio 2015
Felicità
Con il tempo si impara che non si può misurarla.
La felicità è qualcosa di fugace, momentaneo. È l’assenza di tutti i turbamenti, le paure; è lo stare bene con se stessi. Qualcosa di piacevole, o forse l’attesa del piacere stesso.
La felicità a volte sta nelle piccole cose, nei piccoli gesti, in qualcosa di inaspettato.
Riflettiamo prima di parlare
venerdì 2 gennaio 2015
CHI BEN COMINCIA....
Per cominciare bene questo 2015 ecco un breve ripasso delle ABILITA' DI VITA presentate nel nostro calendario appena terminato!!!
giovedì 27 novembre 2014
MAL DI SCUOLA
mercoledì 19 novembre 2014
BUONI SONNI TRANQUILLI
- Di sera abituati a rallentare i giri del motore, staccare con la giornata, rimandare le incombenze all’indomani, perdere i contatti con l’ambiente esterno.
- Predisponi la camera da letto per il sonno: abbassa le luci, i suoni e anche la voce.
- Abituati a coricarti a orari fissi e ad usare il letto solo per dormire, assicurandoti che la camera sia ben areata.
- Nella camera da letto metti al bando computer e cellulari; stop anche alla televisione e ai riposini davanti allo schermo dopo cena. Pc e televisione sono due fonti luminose che inibiscono il rilascio della melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia.
- Non fare sport nelle ore serali; se l’attività fisica durante il giorno concilia il sonno, poco prima di dormire potrebbe compromettere il riposo notturno a causa dell’aumento della temperatura corporea.
- Ricorri a tecniche di rilassamento che aiutano l’organismo a raggiungere più facilmente il sonno come lo yoga.
- Fai un bagno o una doccia calda prima di andare a dormire: si rilassano i muscoli e le mucose respiratorie. Utile è anche un pediluvio, scaldare le estremità del corpo propizia un sonno tranquillo (i meccanismi che regolano la temperatura corporea influenzano quelli di controllo del sonno.
giovedì 13 novembre 2014
LA CUCINA MAGICA
SORRIDI, È GRATIS!
In un mondo individualista, competitivo e arrivista, la gentilezza sembra sinonimo di debolezza. In realtà è una forza potente, rivoluzionaria che può cambiare il mondo.
Oggi si celebrano la gioia, i sorrisi, gli abbracci, le buone maniere, la tolleranza, l'amicizia è l'amore.
giovedì 6 novembre 2014
STRATEGIE PRATICHE ACCRESCI-AUTOSTIMA
lunedì 20 ottobre 2014
Genitore: lo specchio dei propri bambini
A volte i no aiutano a crescere
Seguiamo il ritmo delle stagioni
venerdì 27 giugno 2014
LEGGERE TI SALVA LA VITA?
PIU’ DI 40 RAGAZZI AI GRUPPI DI LETTURA PROPOSTI DALL’I.C. SOLARI
Si è concluso venerdì 16 Maggio il percorso dei gruppi di lettura proposto da alcuni insegnanti dell'IC “Solari” di Albino - scuola secondaria di primo grado - ai ragazzi delle classi prime, seconde e terze del plesso di Albino.
Vi hanno preso parte, in modo spontaneo e partecipativo 40 ragazzi tra gli 11 e i 14 anni che hanno volontariamente aggiunto alle loro attività di classe la lettura di 5 testi di narrativa (uno al mese da gennaio a maggio) che hanno commentato con i compagni e gli insegnanti.
Alla scadenza fissata, dopo le lezioni del mattino, i ragazzi iscritti al gruppo di lettura hanno pranzato insieme nelle aule o nel cortile della scuola ed hanno discusso liberamente sulle vicende presentate dai libri proposti, sui loro personaggi e sulle tematiche trattate esprimendo opinioni personali e pensieri nati dalla lettura.
I partecipanti hanno espresso il loro unanime apprezzamento per l'iniziativa che necessita tuttavia di qualche piccolo “aggiustamento” di tipo organizzativo.
La scuola ricorda inoltre come la collaborazione della Biblioteca di Albino nel reperimento dei libri proposti sia stata essenziale e preziosa.
A tutti un grazie e un arrivederci al prossimo anno.
LEGGERE TI SALVA LA VITA ?
Può sembrare un’esagerazione, e forse un po’ lo è, ma noi crediamo che la lettura possa effettivamente diventare un “salvavita” in alcuni momenti difficili. Quando apriamo un libro spalanchiamo una finestra sul mondo, entriamo nella vita e nei pensieri di altri uomini e donne, grandi e piccoli, di ogni nazione e condizione sociale…
In fondo è un modo per essere altrove. E’ una modalità comoda ed economica per viaggiare, nello spazio, nel tempo, nelle idee…
Ma quando la realtà ci sembra così dura e ostile, la lettura ci offre anche una “via di fuga” non pericolosa, sana e arricchente. Forse a volte può anche salvarci la vita…