venerdì 28 marzo 2014

Prima lezione: rispetto e fiducia

PRIMA LEZIONE: RISPETTO E FIDUCIA.


Mauro è pronto: tuta, scarpette, calzettoni, accappatoio, doccia-schiuma, mutande, maglietta intima, ciabattine...”Dovrebbe esserci tutto”...pensa. Chiude la cerniera della sacca e si reca col babbo verso il campo sportivo per l'allenamento. E' il primo giorno per lui e se tutto va bene entrerà a far parte dei “Primi Calci”. Il papà lo accompagna negli spogliatoi dove ci sono già alcuni compagni che si stanno cambiando. Poi gli dà una bella pacca con stretta finale da uomo ad uomo sulla spalla destra e gli dice “Io vado in tribuna divertiti!”. In tribuna incontra un altro papà “Piacere Fausto papà di Mauro”, "Piacere Omar papà di Eric”. Insieme aspettano che i figli entrino in campo. Arriva l'allenatore seguito da venti trottolini in nero ed arancione, distribuisce le pettorine gialle, li divide in due squadrette perché ha deciso di fargli fare una partitella a pallamano per scaldarsi. Il papà di Eric inizia a fare dei commenti ad alta voce “Correre...bisogna farli correre..”, Fausto ignora e guarda il suo ometto che corre, prende la palla, la passa. Segnano il primo goal. Esplosione di gioia per la squadra dalle pettorine gialle. I bimbi giocano mettendoci anima e corpo e la partitella procede fluida, intervallata solo dai continui commenti di Omar: “Vai Eric! Prendigli sta palla!”. “No, non di là...all'altro compagno!” “..Ahhh, non sono capaci....” “Mister, basta! Quando usano i piedi?!” Ad un certo punto un bimbo nel saltare per prendere la palla urta involontariamente un compagno, che cade a terra. “Fallo!Fallo!” esclama Omar saltando su come una molla. L'allenatore continua come se nulla fosse, decide di non fischiare il fallo e la partita procede. Ad un certo punto un compagno dalla pettorina gialla spintona fortemente Mauro che ha appena preso la palla e lo fa cadere. L'allenatore era momentaneamente di schiena e non ha visto. Quando si gira Mauro è a terra, non è dolorante ma non si alza. Fausto si irrigidisce, lo stomaco si chiude, il desiderio di intervenire è alto ma pensa a Mauro, sente che ce la può fare, pensa che se lui non fosse lì ora, dovrebbe farcela comunque. Mentre tutti questi pensieri corrono veloci dentro la testa di Fausto, Mauro si è rialzato, cammina, va tutto bene, l'allenatore gli ha appena dato una pacca da uomo a uomo e Mauro si gira verso la tribuna: il papà lo guarda, gli sorride e alza il pollice verso l'alto. “Vittoria” - pensa il bimbo e restitiusce il pollice alto al babbo per fargli capire che è tutto ok. Fausto si rilassa, riprende a respirare ritmicamente, guarda soddisfatto Omar che subito incalza: “Perchè non hai detto niente? Fosse stato mio figlio gli facevo vedere io!” “Vedi Omar, io rispetto l'allenatore e le scelte che fa, credo nella sua figura e nelle sue capacità. In questo momento mio figlio è nelle sue mani, ce l'ho messo io, oggi è la prima volta, devo dargli almeno una possibilità, oggi è la prima volta che Mauro si allena. Se poi deciderà di continuare con questa squadra, io non interverrò a criticare le sue scelte, al massimo ne parlerò faccia a faccia con lui a fine partita o a fine allenamento. Poi c'è un'altra cosa importante che penso: io ho fiducia in mio figlio, nella sua capacità di proteggersi, di difendersi, di rialzarsi se cade. Per questo non sono intervenuto: questo avrebbe significato non avere fiducia. Lui sa che io ci sono e sono qui per lui, hai visto come si è girato a cercare il mio sguardo? Io ci sono ma è solo lui che può rialzarsi.” Omar è senza parole, annuisce, riflette su quanto sentito, lo sguardo basso a terra, i gomiti appoggiati sulle ginocchia. L'allenamento giunge al termine, i piccoli si fanno la doccia e son pronti per tornare alle loro case affamati come dei lupetti. L'allenatore si avvicina a Fausto, gli stringe la mano, fanno due parole su come è andata poi aggiunge: “Ho apprezzato molto il tuo intervento con Mauro, presente ma non invasivo. Sicuramente è la scelta migliore affinché cresca sviluppando una buona stima di , inoltre ho sentito un gran  rispetto nei miei confronti come persona e come allenatore”. Omar è poco lontano, sta aiutando il figlio ad allacciarsi la giacca. Ora sa di aver fatto degli interventi fuori luogo, ma si vergogna un po', non se la sente di dire nulla al Mister, saluta  sommessamente. Quando il Mister si allontana Omar si avvicina a Fausto, con fatica, gli occhi che non reggono lo sguardo, sussurra un autentico “Grazie...”. “Figurati” dice Fausto con un sorriso “Spero di vederti anche settimana prossima”.

(Cristina)

A lezione di geometria

A LEZIONE DI GEOMETRIA

Durante l'ora di geometria, terza elementare, si spiegano cose complicate. Riccardo deve ripetere alla maestra ciò che ha capito.
Dunque...ci sono le semi...semifredde. Sono delle linee dritte.
Tutti ridono e il suo compagno di banco aggiunge: linee dritte gusto limone!
Riccardo procede: e poi ci sono i semipiani...no, i semipiaci!
Tutti ridono, di nuovo. Anche la maestra ride. Non ci aveva mai pensato. Stasera lo racconterà a casa dicendo:
lo sai che i miei bambini sono i miei maestri migliori?

(Alice)

I bambini della nanna

I BAMBINI DELLA NANNA
Lucia Panzieri
Illustrazioni di Samanthe Enria

I bambini della nanna sono bambini speciali.
In questo libretto dai colori luminosi e carichi vengono raccontati tanti modi di dormire. O meglio: tanti bambini che dormono, ciascuno a suo modo.
C'è il bambino ospitale che nel lettino tiene un coniglio, un robot, uno sceriffo e una giraffa.
C'è quello assetato, fornito di cannuccia.
C'è quello illuminato con una cameretta che brilla di cento lampadine.
E ci sono due sorelle che insieme sognano in un unico letto.
I bambini della nanna sono tutti felici, a ciascuno è stato concesso un proprio modo di dormire, una strada felice e personalissima per entrare nel mondo dei sogni.
Ai piccoli il racconto ricorda quanto è prezioso il momento del riposo, ai grandi che non siamo tutti uguali e che è importante accogliere prima di imporre, osservare prima di dirigere.
C'è un tempo per ogni cosa, quello della notte, potrebbe essere quello in cui i grandi imparano.

(Alice)

Guerra e pace nel paese delle rane

GUERRA E PACE NEL PAESE DELLE RANE
Pierre Cornuel

Rane blu e rane rosse non vanno d'accordo e si fanno le linguacce da una parte all'altra dello stagno. Litigano e litigano su quali siano le migliori. Il sole scalda e le rane decidono di ricoprirsi di fango, per rinfrescarsi.
Così ricoperte però, non si riconoscono più, ma ancora discutono su chi siano le migliori.
Scoppia la guerra allo stagno, lotta a colpi di fango. C'è chi vince e chi perde. Scoppia anche il temporale e il fango viene lavato via.
Le rane che hanno vinto sono alcune blu e altre rosse.
Anche le rane che hanno perso sono alcune blu e altre rosse.
Dodici rane si guardano, stupefatte e incredule. È la pace ritrovata.


(Alice)

lunedì 24 marzo 2014

SAI CHE CI TROVIAMO ANCHE IL SABATO?!

INCONTRI PER FAMIGLIE CON BAMBINI DAGLI 0 AI 6 ANNI

Per chi non avesse modo di partecipare agli incontri del giovedì sera, proponiamo 3 appuntamenti per incontrarci e affrontare insieme alcuni temi sull’educazione dei figli.



· SABATO 29 MARZO: il limite


· SABATO 12 APRILE: regole e fatiche


· SABATO 17 MAGGIO: lo stile educativo

- Spazio ragazzi biblioteca di Albino ( ultimo piano ) dalle 9,30 alle 11,30 -

 ( sarà sempre presente anche la baby-sitter ) 

mercoledì 19 marzo 2014

Le brave bimbe non esistono

LE BRAVE BIMBE NON ESISTONO

Lucia è una bimba di 4 anni e mezzo, “Ormai- dicono tutti - “è una signorina!”. Si veste da sola, fa colazione senza sporcarsi, va volentieri all'asilo, è educata, saluta tutti. Da poco la mamma ha avuto un fratellino e Lucia è molto collaborativa e aiuta sempre la mamma essendo autonoma, apparecchiando la tavola, controllando Fabio nella culletta mentre fa la nanna. Le  maestre sono entusiaste “Non se ne vedono molte di bimbe così, non sai neanche se c'è!”. Lucia sembra una bimba molto amata ma il suo sguardo talvolta è un po' triste. E' una bella giornata di inizio primavera e la maestra osserva Lucia giocare con gli amichetti in cortile. E' sempre molto attenta, gli occhietti vispi tengono tutto sotto controllo, i suoi movimenti controllati, il vestitino rosa intenso fa dei piccoli balzi senza scomporsi; talvolta sorride, guarda Sara che correndo a più non posso con le guance belle rosse e i capelli corti e sudati alla base ride a più non posso: è riuscita dopo vari tentativi a rubare la palla a Matteo. Lui la insegue, lei girandosi per vedere dov'è si inciampa e casca. La palla rotola e Matteo la prende, mentre lei si rialza e continua a giocare, ignara dello strappo ai pantaloni lavati e stirati con cura dalla mamma. Lucia è ancora lì, che segue la scena ai lati, come un nostalgico guardalinee che osserva da fuori una scena che vorrebbe vivere “da dentro”. La maestra chiama Lucia e le dice “Allora Lucia, ti diverti?” Lucia non risponde, fa spallucce; il suo sguardo è sempre sui bimbi che corrono. Allora la maestra aggiunge “Come mai non corri e giochi con loro?” Lucia con un tono da donnina, di chi sa il fatto suo annuncia quasi in modo solenne “Maestra io non posso sporcarmi, la mamma ha già tanto da fare ora che è arrivato Fabio.” “Mmm capisco - continua la maestra - “ma tu sei una bimba è giusto che tu possa giocare con gli altri bimbi, vedrai che se ti sporchi, la mamma non si arrabbierà”. Aggiunge allora Lucia “Il papà dice che i giochi non si devono rubare, perché sennò cadono e si rompono. I giochi sono preziosi, bisogna trattarli bene perché costano tanti soldini. Sai maestra, ora che la mamma è a casa con Fabio papà lavora tante ore e noi siamo quattro da mantenere..”. “Tutto quello che dici è vero Lucia e il papà ha ragione, i giochi sono preziosi, ma i bimbi ora si stanno rubando la palla e la palla è fatta apposta per cadere per terra e rimbalzare.”. “Si - dice Lucia - ma la nonna quando mi porta al parco urla sempre “Stai attenta con quel coso, farai male a qualcuno”, oppure se corro dice “Guarda che cadrai e ti farai male”... ”E a me maestra, che avevo tanta voglia di parco, mi passa proprio tutta la voglia di giocare, allora sto lì a guardare e la nonna è tutta contenta che non faccio disastri, ma un parco non è un parco se non ci puoi giocare”. La maestra sente che Lucia è in difficoltà e le chiede “Ma tu non ti stanchi mai di essere sempre così tanto brava e ascoltare tutto tutto quello che ti dicono?!”, Lucia non risponde, fa spallucce, torna dai compagni ma le parole della maestra le restano dentro. La sera, a casa con la mamma Lucia si scioglie in un pianto irrefrenabile apparentemente senza motivo. La mamma sorpresa di tanta emotività nella sua donnina la guarda con amore e le chiede cosa succede, lei tra i singhiozzi chiede “Mamma, ma tu mi vuoi bene anche se io non sono brava?”. “Lucia, tesoro, la mamma ti vorrà sempre bene. Perchè mi fai questa domanda? Tu sei sempre così brava!”. "Appunto mamma io sono stanca!”. Lucia piange a dirotto, la mamma la prende in braccio e si accoccolano sul divano, accoglie il pianto e le fa un po' di carezze, Lucia sente che la mamma c'è, che le vuole bene anche se piange e riesce a calmarsi. Decidono così insieme di scrivere una storia illustrata: Lucia disegna, la mamma colora e restano tutta sera vicine vicine. La mamma guarda la sua bimba con tenerezza, quella bimba che tutti chiamano signorina, in realtà è solo una bimba di 4 anni e mezzo che ha ancora bisogno di correre, ridere, giocare, piangere e stare con la sua mamma.

(Cristina)

Limite

Oggi è di moda il "senza limiti".
Vogliamo messaggi senza limiti, come dice la pubblicità, ma anche una vita senza limiti: nessun limite posto al desiderio, alla visibilità, alla libertà... 
Tutto ciò ha senza dubbio un certo fascino, ma non è realistico.
Soprattutto non funziona a livello di comunità umana.
In natura il nostro stesso corpo ha un limite di spazio - la pelle segna appunto il nostro confine ( limes=confine )- e sicuramente un limite nel tempo...
Ma anche nei rapporti umani il limite serve a stabilire il posto e il ruolo di ciascuno. Ancora oggi noi difficilmente accettiamo che qualcuno "superi il limite" della nostra pazienza, della nostra ospitalità, della nostra sopportazione... 
Perché dunque solo a noi dovrebbe essere concesso?
Il limite inoltre può essere un elemento importante nell'educazione dei bambini. Mostra con chiarezza fin dove ci si può spingere e dà sicurezza.
Chi infrange i limiti delle regole è consapevole di trasgredire e non è spinto ad andare sempre oltre cercando inconsapevolmente qualcuno che lo fermi.


"Senza confini, senza limiti... Non è così bello come dicono"

Aspettative

ASPETTATIVE

E' una parola terribile. Fa storcere il naso solo a sentirla nominare.
Eppure sembra che ciascuno di noi abbia sperimentato la sua forza: siamo stati tutti oggetto di aspettative da parte di altri ( genitori, amici, colleghi, datori di lavoro...) e abbiamo nutrito (e nutriamo) aspettative nei confronti di molte persone, soprattutto di quelle che ci sono più vicine.
Avere delle aspettative significa aspettarsi che l'altro faccia, dica, viva... in un certo modo, come lo abbiamo immaginato e pensato. Lo facciamo in continuazione quando pensiamo al futuro dei nostri bambini. Proprio perché vogliamo per loro il meglio. Vogliamo che abbiano un diploma, che abbiano una buona posizione lavorativa, che trovino compagni di vita positivi, che non abbiano particolari difficoltà economiche...
In particolare per i nostri figli ciò che auguriamo loro è quanto di meglio noi abbiamo immaginato e pensato per loro.
Quasi sempre però i nostri desideri non corrispondono a quelli di chi dovrebbe incarnali ed aspettative troppo alte o solamente troppo diverse dalla condizione di realtà della persona che ne è l'oggetto creano dolore e delusione.
Ciò che si immagina per il futuro dei figli può diventare una gabbia da cui è difficile fuggire. Di sicuro non è possibile farlo senza dolore: per aver deluso e ferito "chi non lo meritava", per non essere all'altezza delle richieste, per la decisione di lasciarsi alle spalle un futuro "sicuro", precostituito, per fare spazio al nuovo, all'imprevisto, alla costruzione di sé, passo dopo passo.


Considerata l'impossibilità di farne a meno, perché non orientare le nostre aspettative di genitori sulla padronanza di buoni strumenti, di abilità per la vita, capaci di supportare il percorso e le scelte che ciascuno dei nostri figli vorrà fare?

(Paola)

La mamma ideale

LA MAMMA IDEALE

Mamma, lo sai che a scuola abbiamo dovuto scrivere dei pensieri sulle mamme?

Pia ha scritto che la sua mamma è cattiva quando non gli fa vedere tanti cartoni.
Marco ha scritto che la sua mamma è buona quando lo aiuta a colorare le schede di compito.
Charity ha scritto che la sua mamma è cattiva quando la obbliga a mangiare tutti gli spinaci, che a lei gli spinaci non piacciono.
Marta ha scritto che la sua mamma è buona quando compra i dolcetti per dopo cena.

E tu, cosa hai scritto?

Io ho scritto che la  mia mamma è buona quando non vuole sapere i miei segreti, tipo questo.


(Alice)

Che rabbia!

CHE RABBIA!
Mireille d'Allancé

Roberto ha passato una bruttissima giornata. Lo si vede rientrare sporco, spettinato, con la racchetta da tennis rotta e le scarpe sgualcite. È dipinto, ad acquerelli, con gli occhietti sconsolati: proprio una bruttissima giornata. Il bambino sale in camera sua.
Eccolo: entra nella stanza, si appoggia alla porta e sente una cosa terribile che, da dentro la pancia, sale, sale, sale...fino a quando...
A voi e ai vostri bambini la visione di questa rabbia rossa, gigantesca e spaventevole che esce dalla bocca di Roberto e distrugge, catapulta, spacca, grida.
Fino a quando il bambino, piano piano, rimette le cose a posto. E anche la rabbia, che ha trovato un po' di spazio per uscire, dopo la tempesta, torna piccola piccola: una buffa pallina rossa che sta dentro una scatola.
Una scatoletta azzurra per la rabbia: che sia un bel modo per metterla via?


(Alice)

lunedì 17 marzo 2014

Spettacolo teatrale "Gender Profile - contro gli stereotipi di genere"

Giovedì 20 marzo presso l'Auditorium "Guido Martinotti" (edificio U12) - Università degli Studi Milano-Bicocca spettacolo teatrale "Gender Profile - contro gli stereotipi di genere" prodotto dalla Compagnia Teatrale Instabili Vaganti.
Lo spettacolo, gratuito e aperto al pubblico, è promosso dal Comitato Pari Opportunità e ABCD - Centro Interdipartimentale per lo Studio dei Problemi di Genere dell'Università Bicocca.

Ecco il collegamento alla locandina.

http://www.unimib.it/upload/pag/47312/lo/locandinagpdefinitiva.pdf

Diritto per i lavoratori autonomi

Diritti ed assistenza ai lavoratori autonomi che si ammalano: una petizione da firmare perché non ci sono (o non ci dovrebbero essere) lavoratori di serie A e lavoratori di serie B.

https://www.change.org/it/petizioni/presidente-del-consiglio-diritti-ed-assistenza-ai-lavoratori-autonomi-che-si-ammalano

sabato 15 marzo 2014

Viaggiamo per cielo, terra e mare


VIAGGIAMO PER CIELO, TERRA E MARE

Presso il Centro Anch'io (Viale Zavaritt 222, Gorle – BG) torna la creatività!
Tutti i Sabati dal 15 febbraio al 31 maggio dalle 15.00 alle 17.00 saranno proposti diversi laboratori e attività per bambini dai 5 agli 11 anni seguiti da professionisti qualificati.
Il costo per ogni incontro è di 9 euro a bambino. Per garantire un servizio ottimale, il numero dei partecipanti sarà compreso tra i 3 e i 12 e per questo è RICHIESTA L'ISCRIZIONE entro e non oltre le ore 12:00 del sabato stesso telefonando al numero 3662709899.
La partecipazione ad un sabato pomeriggio non è vincolata alla partecipazione ai sabati precedenti o successivi.
Per i fratelli o le sorelle più piccoli o per un servizio di accompagnamento/ritiro e babysitting dei bambini che parteciperanno al laboratorio, è possibile contattare (con un preavviso di almeno 45 minuti, ma preferibilmente dalla sera prima) la signora Claudia Sibella di Emergency Tata al numero 3391805471.

PROGRAMMA
  • Sabato 15 febbraio, GIOCO PSICOMOTORIO "Tutti giù per terra" ( Michela Benaglia);
  • Sabato 22 febbraio, LABORATORIO LUDICO-DIDATTICO-ESPRESSIVO "I colori della gioia" (dott.ssa Serena Crotti e dott.ssa Eleonora Tischer) presso il ristorante la Vachery;
  • Sabato 1 marzo, YOGA PER BAMBINI "Il saluto al sole" (maestra Michela Ganzerla);
  • Sabato 8 marzo, LABORATORIO LUDICO-DIDATTICO IN LINGUA INGLESE "Sea & sky...on the broom" (Chiara Azzola);
  • Sabato 15 marzo, LABORATORIO SENSORIALE  "La danza nel cielo. Viaggiamo nello spazio restando con i piedi per terra” (dott.ssa Veronica Facchinetti);
  • Sabato 22 marzo, presenti presso la fiera LILLIPUT;
  • Sabato 29 marzo, LABORATORIO LUDICO-DIDATTICO-ESPRESSIVO "un bagaglio di emozioni" (dott.ssa Serena Crotti e dott.ssa Eleonora Tischer);
  • Sabato 5 aprile, LABORATORIO ARTISTICO-CREATIVO "Sperimentare, sentire, creare" (Maria Cristina Minelli);
  • Sabato 12 aprile, incontro di POTENZIAMENTO DELLE ABILITA' DI LETTURA ED ATTENZIONE "Avventura in una fiaba" (dott.ssa Carolina Corna);
  • Sabato 10 maggio, LABORATORIO TEATRALE "Pietra e Piuma" (Anna Miccichè);
  • Sabato 17 maggio, presenti a FLOREKA con "Un mare di cose" GIOCO PSICOMOTORIO (Michela Benaglia);
  • Sabato 24 maggio, LABORATORIO TEATRALE "Noi siamo fuoco e acqua" (Anna Miccichè);
  • Sabato 31 maggio, LABORATORIO LUDICO-DIDATTICO IN LINGUA INGLESE "Ladies and gentlemen: a face pot!" (Chiara Azzola)

Per informazioni: Centro Anch'io
Viale Zavaritt 222, Quartiere Baio, Gorle (BG)
Cell. 3662709899

I bambini leggono

I BAMBINI LEGGONO
L’accessibilità ai libri è un diritto di ognuno.

Leggere ad alta voce un libro ai propri figli, educarli all’ascolto, cullarli con le parole e le storie narrate nei libri, lasciare che li sfoglino, invitare a raccontarne le illustrazioni, favorisce lo sviluppo della fantasia e permette ai bambini di prendere confidenza con un veicolo di conoscenza antico eppure sempre nuovo: il libro.
Ecco perché Fiorano al serio ha organizzato la prima mostra del libro per ragazzi, un momento importante per la vita comunitaria del paese e un incontro irrinunciabile per genitori, insegnanti, librai, bibliotecari, amanti del libro o semplici curiosi che vogliano approfondire la conoscenza dell’editoria e del libro per l’infanzia.
Oltre a proporre circa 2500 titoli per l’infanzia, la mostra è un’occasione per presentare al pubblico il progetto continuativo di Alessia Libreria “Leggere tutti! L’accessibilità ai libri è un diritto di ognuno”, che integra il già attivo “DIS-Leggo! Vincere la dislessia insieme”, percorso sulla dislessia intrapreso dalla libreria alcuni anni orsono. Per l’occasione potrete trovare anche libri per ipovedenti in corpo 16 e corpo 18, audiolibri, libri aventi il sistema pittografico PCS ed il formato sfogliafacile che ne agevola la lettura in bambini con difficoltà motorie e libri che esplorano l’ambito della CAA – Comunicazione Aumentative e Alternativa. Sarà possibile anche provare Alfa Reader3, lo strumento compensativo della Erickson Edizioni, nonché i giochi didattici di Creativamente (Fonolandia, Parolandia, Pytagora, ecc.) in uso in diverse unità di neuropsichiatria e logopedia.

La mostra sarà presente dal 15 al 23 marzo presso la scuola primaria di Fiorano al Serio (Via Donizetti, 19) con i seguenti orari:
  • dal lunedì al venerdì dalle 16:30 alle 19:00,
  • il sabato e la domenica dalle 15:00 alle 19:00.

Inaugurazione con buffet sabato 15 marzo alle ore 11.
Per le scuole si organizzano visite guidate gratuite; per ragioni organizzative si chiede di effettuare la prenotazione qualche giorno prima all’indirizzo di posta elettronica info@alessialibreria.it .

In due giornate saranno presenti anche due ospiti:
  • martedì 18 marzo alle ore 9:00 Bruno Toglini, scrittore per ragazzi due volte vincitore del Premio Andersen per la letteratura per l’infanzia (2007 e 2011) e autore di importanti programmi televisivi per l’infanzia come l’Albero Azzurro e la Melevisione. Tema della giornata: “Rime vitamine, viaggio dentro la musicalità della poesia” (riservato alle sole scolaresche),
  • mercoledì 19 marzo alle ore 20:45 Alice Pezzetti, psicologa specializzata nell’infanzia e nella conduzione di gruppi familiari. Con lei potrete scoprire l’importanza dell’approccio ai libri e della loro scelta in bimbi dagli 0 ai 6 anni. Tema della serata: “Leggere, giocare, cantare. I libri per l’infanzia, un tesoro da raccontare” (aperto a tutti).


Per info: Alessia Libreria Via Locatelli 17, Fiorano al Serio (BG)
Tel. 035713214
Cell. 3388117955
Sito web www.kidszone.alessialibreria.itwww.alessialibreria.it

venerdì 14 marzo 2014

Piccolini in biblioteca

PICCOLINI IN BIBLIOTECA

Leggere ai bambini anche molto piccoli è importante e piacevole perché crea l’abitudine all’ascolto, aumenta i tempi di attenzione e accresce il desiderio di imparare a leggere. A proposito Veruska propone un momento ludico-creativo in cui poter fare attività di ascolto e gioco con i libri e altri materiali creativi per bimbi dai 18 ai 36 mesi. L’incontro si terrà lunedì 24 marzo dalle 10 alle 11 presso la sala ragazzi della biblioteca di Albino.

L’attività è gratuita, ma è obbligatoria la prenotazione presso la biblioteca (via Mazzini 68, 035759001). La precedenza viene data ai residenti del comune di Albino.


Si raccomanda un abbigliamento comodo e facilmente lavabile.

Vele(le)ggiamo a primavera

VELE(LE)GGIAMO A PRIMAVERA

Lunedì 24 marzo, dalle 16:30 alle 17:30 presso la sala ragazzi della biblioteca di Albino, Veruska propone letture animate e attività creative per bambini di età compresa tra i 4 e i 6 anni.

L’attività è gratuita, ma è obbligatoria la prenotazione presso la biblioteca comunale di Albino (via Mazzini 68, tel. 035759001). Vista la grande partecipazione degli anni scorsi, verrà data precedenza ai bambini residenti nel comune di Albino.

Si raccomanda un abbigliamento comodo.

Servizio Famiglia

SERVIZIO FAMIGLIA
La Servizi Sociosanitari Val Seriana ha attivato dal settembre 2005 il Servizio Famiglia con l’obiettivo di offrire ai cittadini del territorio della Media Valle Seriana spazi e occasioni di incontro per affrontare difficoltà e problemi che le singole persone, le famiglie, le coppie, la comunità, la scuola e tutte le diverse forme di aggregazioni formali e informali che “abitano” la società, possono incontrare nella quotidianità. Si è così delineato il profilo di un servizio, che affiancandosi a quelli presenti sul territorio (servizio sociale comunale, servizio tutela minori, servizio affidi, sportello adolescenza, centro ascolto, ecc.) intende rispondere a bisogni diversificati in un’ ottica di sostegno, collaborazione e condivisione, con particolare riferimento alle difficoltà che “il mondo degli adulti” può incontrare nella relazione educativa con “il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza”.
Info:
Viale Stazione 26 A, Albino (Bg)
Tel: 035759707   -   Fax: 035759636
E-mail: direzione@ssvalseriana.org
Sito web: www.ssvalseriana.org 

Razzismo, what's razzismo bis

RAZZISMO, WHAT'S RAZZISMO BIS

Nello spogliatoio della palestra, bambini grandicelli, quinta elementare, parlano tra loro.

Tee...ma lo sai che il campionato italiano non è più italiano? Ha detto il mio papà che dovrebbe chiamarsi campionato dei neri. Però io gli ho risposto che se non c'erano i neri l'Inter non vinceva nemmeno una partita.

E poi, digli a tuo papà, che Inter vuol dire Internazionale. È logico che ci sono i neri, se no che internazionale è???

(Alice)


Stasera per cena: capricci

STASERA PER CENA: CAPRICCI!

 Alessio, 13 mesi di perle azzurre e riccioli rossicci è di fronte all'ennesimo pasto che rifiuta con una smorfia di disgusto. La mamma disperata ormai lo sa, non riesce più manco a partire positiva, “Tanto non mangerà nulla” pensa. Lo osserva mentre rigira le penne al sugo nel piatto osservando come il rosso del pomodoro ricrei strani decori sul piattino azzurro. Poi un attimo di tregua, uno sguardo di sfida verso di lei, prende una penna in mano e giù dal seggiolone. Lei lagnosa lo riprende “Dai Alessio, non fare queste cose”, gli prende il piatto sapendo che farà una brutta fine e gli dice dolcemente “Dai amore, mangia un po' di pappa”, “No” fa lui e respinge la forchetta della mamma che tenta di imboccarlo. Elena prova ancora un paio di volte. Poi lo guarda, con un punto interrogativo dipinto sul volto: “Cosa vuoi? Un po' di pesciolino con le patate? Guarda che è buono sai?!” “No!..ggino ggino”. “Vuoi il formaggino? Mmm va bene, ma non solo quello anche una fettina di prosciutto!”. Alessio osserva soddisfatto la mamma che apre l'anta del frigo, lei toglie uno di quei formaggini fatti a triangolo e sta per scartarlo quando lui urla. Si ferma, lo guarda e gli dice che non si può mangiare con la carta! Fa per riprendere a scartarlo e “Ahhhhh!!” un nuovo urlo. La mamma sa che ad Alessio piace tenerlo in mano a mo' di cono, e “succhiarlo fuori dalla carta”, non è molto convinta ma piuttosto che non mangi nulla... La mamma inizia a tagliare il prosciutto in piccoli pezzetti e quando alza lo sguardo c'è più formaggino sul pavimento e sulla maglietta che nella bocca di Alessio. “Alessio guarda c'è il prosciutto!” Alessio parte convinto con la manina tutta impiastricciata di formaggino e dà un colpo al piatto, piccoli coriandoli di prosciutto cotto si librano nell'aria ricadendo sul parquet per la gioia del gatto. “Va bene ho capito, non hai più fame, vai pure a guardare la tv che la mamma pulisce”. “Coooosa? Vai pure a vedere la tv che la mamma pulisce? Due sculacciate e via in castigo!”, esclama la zia Pina entrando dalla porta e vedendo lo scempio in cucina. “Elena tesoro, perché gli lasci fare tutto quello che vuole?! So che non dovrei immischiarmi, ma quando è troppo è troppo...dove sono finite le buone regole?” Elena fa un lungo sospiro, sa che la sua sorellona ha ragione e si chiede “Perché è tanto difficile per me?”

(Cristina)

Allegria di naufragi

ALLEGRIA DI NAUFRAGI

E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite

lupo di mare.


Giuseppe Ungaretti

Emozioni

EMOZIONI
Mies Van Hout

C'è un pesce soddisfatto, con un sorriso sottile stampato da pinna a pinna. C'è quello annoiato con le labbra all'ingiù e gli occhi che guardano il cielo. O il mare. C'è quello curioso con gli occhietti di fuori e quello furibondo che pare strillarci addosso dagli abissi. Un libro cartonato, con disegni fatti con i pastelli a cera su un fondale nero che li fa emergere coma una visione. Le loro descrizioni, di una sola parola dipinta, ci guardano invece da fondali di colori splendenti.
Un libro da sfogliare con i nostri bambini, per osservare le emozioni dei pesci e comprendere le proprie. Un libro per giocare con la faccia a mettere in scena, in scenetta direi, le emozioni che più ci appartengono.


(Alice)

lunedì 10 marzo 2014

La mamma vale dieci cammelli

LA MAMMA VALE DIECI CAMMELLI
Biorn Sortland


Arve e FredriK sono due bambini norvegesi. Il loro papà li ha lasciati per una giovane donna dai vestiti svolazzanti e la mamma li trascina con sé in un viaggio in Giordania... E' in quell'occasione che incontrano il principe Alì, disposto a pagare ben dieci cammelli per poter sposare la biondissima e svampitissima mamma.
Ma il viaggio è soprattutto l'occasione per Fredrik di raccontare al fratello minore, che aspetta ogni sera con ansia la continuazione della sua storia, come è riuscito a trasformarsi da ragazzo invisibile, ignorato da tutti all'interno della sua scuola, in una specie di mito.

Uno spunto simpatico per ricordarci - con brio e allegria - che accanto alle nostre storie, ci sono sempre anche quelle degli altri, non meno significative dolorose e/o straordinarie.


(Paola)

Non chiamarmi Cina!

NON CHIAMARMI CINA!
Luigi Ballerini


E se vostro figlio si innamorasse di una ragazza straniera? Magari cinese...?
Non ci avevate mai pensato? O avete scacciato velocemente il pensiero?
Eppure la società di domani sarà necessariamente ibrida, colorata, nuova rispetto ai nostri canoni e ai nostri stereotipi!

In questo romanzo che si presenta come il diario di un adolescente, Luigi Ballerini fa incontrare due ragazzi, Toto e Rossana, li fa innamorare e svela le inquietudini e le domande che rendono difficile il loro amore.
Perché non si tratta solo due giovani che si incontrano, ma anche di due culture che si scontrano, con il loro modo di guardare e interpretare la vita, con il vivere diversamente la quotidianità.
Questo scontro avviene soprattutto dentro l'animo di chi vive una difficile identità: Rossana, nata a Milano da genitori cinesi che la educano come tale, dà voce ai giovani immigrati di seconda generazione che, oltre ai travagli dell'adolescenza, sentono su di sé il fardello di una doppia appartenenza che li fa sentire fuori posto sia a casa, dove non sono esattamente come i genitori li avevano immaginati, sia fuori casa, dove pagano lo scotto di non essere del tutto italiani, pur essendo nati in Italia.
Ci vuole coraggio per affrontare questa nuova sfida!
Come genitori, siamo pronti ad allargare i nostri orizzonti sull'appartenenza?


(Paola)

Le filastrocche

LE FILASTROCCHE

Papà, lo sai che io a scuola studio le filastrocche? Le filastrocche filano, sono un po' sciocche e hanno le rime. Per questo si chiamano fila-strocche. Lo sai che io ne ho inventata una? Te la dico.

Se piove mangio le uove,
se c'è il vento mangio lento,
se c'è luce mangio le bucce,
se c'è la neve mangio su una nave.

So che qualche rima è un po' sbagliata. In verità volevo solo dire alla maestra che mi piacerebbe fare il pirata, da grande.
Dici che si capisce?


(Alice)

Sai perchè mi sento solo?

SAI PERCHE' MI SENTO SOLO?
Trace Moroney

Un coniglietto con le orecchie a ciuffi e gli occhietti-puntino ci racconta di come si sente. Descrive, con le parole e con disegni dolcissimi e ricchi di particolari, cosa gli accade quando si sente solo. Racconta e mostra che ci sono momenti, anche per i più piccoli, in cui stare con gli altri diventa difficile e così ci ricorda a cosa pensare, in questi giorni faticosi, per tornare a stare bene.
Questo libro fa parte di una serie intitolata Prime Emozioni, edite da Crealibri. C'è il coniglietto sempre protagonista che spiega dell'essere triste, arrabbiato, impaurito, felice o gentile. In ultima pagina c'è una nota per i genitori, con qualche indicazione interessante su come aiutare i bambini a conoscersi e a volersi bene.


(Alice)

Che prepotente! Storie solo per me!

CHE PREPOTENTE
STORIE SOLO PER ME!
Stuart Trotter

Grosso Ippo è un ippopotamo piuttosto ingombrante e decisamente prepotente. Pretende che tutti si spostino al suo passaggio e che gli consegnino ciò che desidera. Non ha parole gentili per nessuno, non si scusa degli sgarbi compiuti. Attorno a lui una serie di animali prova ad insegnargli le poche regole per stare bene insieme agli altri.
Grosso Ippo imparerà la lezione, a sue spese, ma la domanda a noi che leggiamo resta questa: a chi vorremmo assomigliare? A Grosso Ippo oppure all'elefante, o alla mangusta o al coccodrillo sul triciclo?


(Alice)

Che gelosa

CHE GELOSA
Chiara Carrer

'Evviva, è arrivato il fratellino' è la prima frase di questo libriccino di cartone, una frase stampata con un bel pennarello nero. E c'è Mimì, una gattina con la maglietta rosa e gli occhi sbarrati, che guarda la culla del nuovo arrivato. Un racconto brevissimo, più da guardare che da leggere, con poche parole e tante immagini, adatte ai più piccoli, per provare a superare la fatica di dividere la mamma per due!
L'autrice ne ha scritta una serie, tutta presente in biblioteca, con questi titoli: 'Che goloso', 'Che pigrone', 'Che egoista', 'Che fifone', 'Che sbadata'. Scegliete quello che più fa al caso vostro!


(Alice)

lunedì 3 marzo 2014

Leo Lionni

Leo Lionni racconta e disegna animali speciali, animali che sono i nostri bambini, animali che siamo noi.
Con una semplicità che ci fa sgranare gli occhi come dentro a un sogno, fa intravedere che, guardando le cose da un altro punto di vista, le cose siano nuove, le vite siano altre.
Leo Lionni parla a tutti, sorprende coloro che hanno compiuto 3 anni e coloro che ne hanno dieci volte tre!

(Alice)

Mi piace quando

MI PIACE QUANDO
Mary Murphy

Lui è sempre con la sua mamma. Lui è il protagonista di queste pagine colorate, nitide e poetiche. Lui parla. La mamma ascolta. Lui è un cucciolo pinguino con una macchia gialla sulla pancia. E la sua mamma gli assomiglia molto. Poche pagine con disegni semplicissimi e per questo efficaci, che raccontano, con la chiarezza di chi è bambino cosa lo rende felice. "Mi piace quando mi tieni la mano" è solo il primo dei pensieri di un bambino dedicati alla sua mamma preziosa.
A voi l'onore di scoprire tutti gli altri.


                        (Alice)

Un pesce è un pesce

UN PESCE è UN PESCE
Leo Lionni

C'era una volta, uno stagno. E dentro allo stagno vivevano due amici. Erano un pesce e un girino ed erano inseparabili. Giocavano, e nuotavano, e si rincorrevano tra le alghe e i raggi del sole. Finché un giorno, al girino spuntarono due zampette. «Guarda! Sono una rana!», disse il girino.  «No, non può essere, sei un pesce!» rispose l'amico. Litigarono e litigarono. La rana se ne andò, il pesce diventò grande e la rana tornò. Cosa aveva visto fuori dall'acqua? L'incontro tra i due amici cresciuti mostra i sogni dell'uno e l'amicizia dell'altro. Si narra della differenza, per capire quanto simili siamo.

(Alice)


Il coccodrillo enorme

IL COCCODRILLO ENORME
Roald Dahl

Un enorme coccodrillo, dalla fame smisurata è alla ricerca di qualche succulento bambino da mangiare. Ma la sua vanagloria è grande quanto la sua fame e non riesce ad evitare di proclamare a tutti gli animali della foresta e della savana che sta per compiere un'impresa basata su piani segreti e trucchi geniali...

" Il coccodrillo Enorme aprì appena un pochettino un occhio e osservò i bambini che gli si erano ammassati attorno. Adesso, pensò, uno di loro verrà a sedermisi proprio sul muso, e allora io... uno scatto, uno schicco, e gnam gnam gnam!"

Riuscirà questo terribile ingordo pieno di boria ad intrappolare i bambini dei villaggi e delle cittadine che circondano il mondo della foresta?
Attenti agli elefanti...


(Paola)