UN TEMPO DI QUALITA’
Tutti i genitori sanno
quanto è importante giocare con i propri figli. Non è sempre facile, però, conciliare
tutti i nostri impegni e trovare un tempo di qualità da dedicare a loro.
Siamo spesso di corsa,
divisi tra mille scadenze, impegni e obblighi da svolgere sia al lavoro sia in
famiglia. Riserviamo a noi stessi poco tempo e, nei piccoli ritagli che ci prendiamo,
le attività che svolgiamo non sono più piacevoli ma si trasformano in vincoli.
Vorremmo staccare la spina ma spesso non possiamo (o non riusciamo).
In giornate come
queste i nostri cinque sensi lavorano contemporaneamente. Stiamo attenti al
bambino piccolo che gioca, interroghiamo il figlio più grandicello sulle
tabelline, prepariamo la cena (che si compone solitamente in almeno due
portate), leggiamo i messaggi sul cellulare...
Abbiamo compreso che possiamo
stimolare tutti nostri cinque sensi, senza però potervi dare la stessa
percentuale di attenzione. Nel frattempo, i nostri bambini osservano il nostro
comportamento e lo copiano. Il problema è che,
quando possiamo fare di più, lo facciamo, con il rischio di non concederci
tempo per riposare o stare davvero con loro.
Ci manca il senso della misura e per recuperarla, dobbiamo
iniziare a fare “ pulizia” tra le cose che facciamo. Dobbiamo imparare a
stabilire delle priorità e a isolare l’eccesso. Se tra le priorità ci sono la
famiglia e i figli, allora cerchiamo di ritagliare del tempo libero dove
possiamo giocare con loro, aiutarli a fare i compiti, ripetere le tabelline o portarli
al parco. Cerchiamo un momento in cui possiamo essere al 100% concentrati su
loro. Basta anche solo un’ora.
Il gioco è un’occasione fondamentale per
conoscere i propri figli e rafforzare il legame e la complicità con loro.
Attraverso il gioco i bambini esprimono
le proprie emozioni, imparano a conoscere se stessi e il proprio carattere. Durante
il gioco figli e genitori si conoscono ad un livello più profondo, che è quello
corporeo. I messaggi più importanti vengono comunicati attraverso il corpo (i
gesti) e lo sguardo. Riusciamo così a intuire ciò che provano e possiamo, se
necessario, rassicurarli e mostrargli che siamo presenti per loro.
Noi siamo il tempo che
dedichiamo a noi stessi e agli altri. Volerci bene e voler
bene ai nostri figli significa stare con noi stessi e con loro. Dobbiamo
imparare a nutrire le nostre relazioni mettendoci corpo e mente.
E ricordiamoci:
Mentre noi cerchiamo di insegnare ai nostri
figli tutto della loro vita,
loro ci insegnano che cosa conta davvero nella
vita.
(Angela Schwindt)
(Lisa)
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