martedì 22 dicembre 2015

UN TEMPO DI QUALITA'



UN TEMPO DI QUALITA’

Tutti i genitori sanno quanto è importante giocare con i propri figli. Non è sempre facile, però, conciliare tutti i nostri impegni e trovare un tempo di qualità da dedicare a loro.
Siamo spesso di corsa, divisi tra mille scadenze, impegni e obblighi da svolgere sia al lavoro sia in famiglia. Riserviamo a noi stessi poco tempo e, nei piccoli ritagli che ci prendiamo, le attività che svolgiamo non sono più piacevoli ma si trasformano in vincoli. Vorremmo staccare la spina ma spesso non possiamo (o non riusciamo).

In giornate come queste i nostri cinque sensi lavorano contemporaneamente. Stiamo attenti al bambino piccolo che gioca, interroghiamo il figlio più grandicello sulle tabelline, prepariamo la cena (che si compone solitamente in almeno due portate), leggiamo i messaggi sul cellulare... 

Abbiamo compreso che possiamo stimolare tutti nostri cinque sensi, senza però potervi dare la stessa percentuale di attenzione. Nel frattempo, i nostri bambini osservano il nostro comportamento e lo copiano. Il problema è che, quando possiamo fare di più, lo facciamo, con il rischio di non concederci tempo per riposare o stare davvero con loro. 

Ci manca il senso della misura e per recuperarla, dobbiamo iniziare a fare “ pulizia” tra le cose che facciamo. Dobbiamo imparare a stabilire delle priorità e a isolare l’eccesso. Se tra le priorità ci sono la famiglia e i figli, allora cerchiamo di ritagliare del tempo libero dove possiamo giocare con loro, aiutarli a fare i compiti, ripetere le tabelline o portarli al parco. Cerchiamo un momento in cui possiamo essere al 100% concentrati su loro. Basta anche solo un’ora.

Il gioco è un’occasione fondamentale per conoscere i propri figli e rafforzare il legame e la complicità con loro. Attraverso il gioco i bambini  esprimono le proprie emozioni, imparano a conoscere se stessi e il proprio carattere. Durante il gioco figli e genitori si conoscono ad un livello più profondo, che è quello corporeo. I messaggi più importanti vengono comunicati attraverso il corpo (i gesti) e lo sguardo. Riusciamo così a intuire ciò che provano e possiamo, se necessario, rassicurarli e mostrargli che siamo presenti per loro.

Noi siamo il tempo che dedichiamo a noi stessi e agli altri. Volerci bene e voler bene ai nostri figli significa stare con noi stessi e con loro. Dobbiamo imparare a nutrire le nostre relazioni mettendoci corpo e mente.
E ricordiamoci:  

Mentre noi cerchiamo di insegnare ai nostri figli tutto della loro vita, 
loro ci insegnano che cosa conta davvero nella vita.  

(Angela Schwindt)



(Lisa)

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