Dal punto di vista del bambino la scuola non è sempre una
faccenda semplice e liscia.
La scuola implica un saper mettersi in gioco, con gli
altri ma anche con noi stessi, con i nostri limiti e con le nostre capacità. A scuola
dobbiamo sperimentarci nelle competenze e nelle relazioni. A scuola dobbiamo
confrontarci con uno sconosciuto (l’apprendere nozioni che non so), in un
ambiente che non sempre è familiare (è lontano dalla famiglia). Pertanto la
scuola può essere fonte di ansie e paure.
Come aiutare un bambino a fare dell’esperienza scolastica
un’esperienza produttiva e soddisfacente? Il primo ingrediente è la
consapevolezza dei genitori che devono comprendere quali richieste fa la scuola
ai propri figli e stabilire di conseguenza una comprensione empatica. Mettersi nei
suoi panni senza però sostituirsi a lui, riconoscere al figlio le fatiche
emotive e sostenerlo incoraggiandolo, sorreggerlo laddove lo chiede. Aiutarlo ad
uscire da un punto di vista rigido e limitato (io non ho amici, la maestra mi
odia, ce l’hanno tutti con me…) e supportarlo per aiutarlo a comprendere che un
problema può essere visto da diversi punti di vista.
Il cambiamento di prospettiva a volte aiuta a trovare
soluzioni diverse e inaspettate.
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