Perché sorridere
fa bene?
Il bisogno che ognuno di noi ha di sorridere e di ricevere
sorrisi si collega al bisogno estremo di armonia che abbiamo nel vivere
quotidiano. È quasi un desiderio di ritornare a uno stato infantile in cui non
c’era bisogno di stimoli esterni per sorridere, ma l’atto del sorridere nasceva
dalla saggezza istintiva del nostro corpo.
Il sorriso innocente di un bambino può essere visto, infatti,
come disponibilità spontanea a collegarsi con le persone che gli sono
familiari, come capacità di percepire il mondo e come desiderio di essere
percepiti, come disponibilità alla comunicazione. Il sorriso dell’infanzia è
senza secondi fini; è la prima semplice organizzazione dell’io: “Io ci sono perché
tu sorridi, tu ci sei perché io sorrido, il mio sorriso apre il tuo sorriso”.
Ma a poco a poco, a contatto con il mondo e con l’adulto,
quel sorriso innocente scompare per sempre. E da automatismo fisiologico, fonte
fisica di benessere, si trasforma in espressione intenzionale di stati emotivi,
manifestazione volontaria.
Tutto quello
che ci resta è la possibilità di rievocare quel sorriso, di ricostruire, con
una specie di sogno immaginativo, quello stato primordiale che abbiamo
attraversato.
(Dott.sa A. Sepe)
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