Mamma, papà “Perché devo andare a scuola?”
Caro il mio ragazzo, è una lunga storia. Mettiti qui vicino
a me e io proverò a spiegartelo.
Prendi l’esempio di un pulcino: una volta
uscito dall’uovo, comincia a zampettare da solo e da subito è in grado di
procurarsi il cibo e quindi di sopravvivere.
Noi umani siamo creature un po’ più sofisticate: abbiamo
bisogno di tante cure prima di diventare indipendenti ed è per questo che i
genitori si occupano di noi per anni e anni.
Se la società in cui il piccolo di
uomo si trova a vivere è semplice e fondata su saperi tradizionali limitati (e
quindi tramandabili di padre in figlio), le cure, le parole e gli insegnamenti
dei genitori sono sufficienti a garantirsi un futuro sereno.
Di fatto per tempi
lunghissimi gli uomini delle società “primitive”, semplici, hanno fatto a meno
della scuola. Il figlio del vasaio, una volta divenuto grandicello, imparava il
mestiere del padre osservandolo lavorare e ascoltandone i consigli.
Il figlio
del pastore imparava a curare gli animali dando una mano a qualcuno più grande
che già lo sapeva fare… E così via.
Niente scuola.
Si incominciava presto a
lavorare!
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