giovedì 19 febbraio 2015

Non chiamatemi Ismaele

NON CHIAMATEMI ISMAELE
Michael Gerard BAUER


Ismaele deve fare i conti col suo nome che stimola la presa in giro del bullo della scuola. La parola storpiata si trasforma in arma per ferire ed avvilire, ma la parola ben utilizzata può costituite anche una zattera che sa trarre in salvo nelle situazioni difficili.
Così, attraverso la riscoperta del significato e del valore di ogni singola espressione, il cammino del protagonista si fa interessante e avventuroso, alla scoperta di se stesso, degli amici più disparati e dei nemici che sembrano imbattibili.
Ma un buon incoraggiamento consente a tutti di trovare il proprio posto e di  far sentire la propria voce, la propria parola.

Un invito anche a leggere o rileggere Moby Dick.


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