IL
MAGLIONE INVERNALE
È sempre più tardi di quanto
pensavamo, è passato così in fretta l’autunno, pieno di incombenze dopo le
ferie, di impegni del nuovo anno scolastico, l’autunno trascorre come tra
parentesi prima dell’inverno. Ma sotto sotto, senza confessarcelo, aspettavamo qualcosa.
Natale. Le vere notti di gelo, durante il giorno il cielo azzurro sulle prime
cime innevate. Dicembre, vino caldo, smorzata intensità della luce, emanata da
un sole pallido che riesce a scaldare solo poche ore al giorno. Allora ci vuole
un maglione nuovo. Mettersi addosso la lana, che disegna fiocchi di neve e
greche rispecchiando la morbidezza della stagione. Ma quale maglione
nuovo? Sul rossiccio? Ce ne sono tante
gradazioni, chiome da Ofelia, desiderio di merenda, pane burro e marmellata.
Rossiccio del suolo, del cielo, inafferrabile odore di decorazioni natalizie,
di legno e focolare. Magari un maglione sul grezzo a grosse trecce, come se
qualcuno avesse ancora il tempo di sferruzzare per te. Un maglione ampio, poggiato
sulle spalle, scegliendo il conforto delle malinconie. Comprare il colore dei
giorni, con un nuovo maglione invernale.
Racconto liberamente tratto
dal volume di Philippe Delerm intitolato La Prima Sorsata di Birra e altri
piccoli piaceri. Leggerlo impegna pochissimo tempo, e ci riporta sulla terra
mostrando come la concretezza delle piccole cose, se apprezzata, può innalzare
lo spirito e riempire le giornate di piccoli, inestimabili, piaceri.
(Ester)
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