Michele
Serra
Forse sono di là. Forse sono altrove.
In camera loro, in giro. Chissà.
Gli sdraiati
sono i figli adolescenti dei genitori possibilisti. I genitori del dubbio, i
genitori che si interrogano, i relativisti etici. Quelli che nel '68 (anno più,
anno meno) hanno distrutto le certezze, le verità incontrovertibili, l'Assoluto
e ora tentano la strada democratica per l'educazione dei pargoli.
C'è molto nel romanzo di Serra: la
paura, la rabbia, la commozione, la gioia pura, la felpa nuova e la vendemmia,
l'implorazione e anche l'imprecazione nei confronti di coloro che paiono non
essere toccati da nulla del mondo al quale appartengono. O forse sono di un
altro pianeta? Non li tocca il mare, non il cammino in salita, non le
portulache da innaffiare. Nulla pare poter influire sull'andamento delle loro
vite.
Eppure qualcosa si muove. Osservandoli
sdraiati, stesi nel divano disfatto, immersi in posizione orizzontale nelle
mille connessioni che li contraddistinguono, agli adulti non può che sorgere
una domanda: che ci sia un prospettiva diversa dalla quale intercettare il
mondo? Che ci sia un altro modo di lasciare la vostra traccia in questo confuso
universo che abbiamo costruito per voi?
Chissà se si potrà diventare vecchi.
Chissà se li si potrà lasciar andare, un giorno.
A chi cerca una bella storia per
indagare un pezzo di futuro. A chi sorride, ed agisce, leggendo del presente.
(Alice)
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