Italo Calvino
In questo libro
i viaggi e le avventure si intersecano con fantasia e originalità, svelando un
mondo che ci fa sorridere, ci coinvolge, ci stupisce e ci interroga ad ogni
nuova pagina.
Non è facile condensare
in qualche riga la storia presentata, che vede muoversi sullo scenario degli
accampamenti e dei campi di battaglia dei paladini di Carlomagno diversi
personaggi, tutti un po’ protagonisti, proprio come lo siamo noi, gli uni a
fianco degli altri, nella vita di ogni giorno.
Mi sembra
importante però fermarmi un momento sulla figura di Agilulfo, il cavaliere
inesistente appunto.
In effetti egli
è costituito dalla sua bianca e perfetta armatura, sempre lucida e in ordine,
proprio come i pensieri che contiene.
Agilulfo non possiede un corpo come tutti gli altri paladini di Francia,
è costituito da un concentrato di forza di volontà che lo spinge a porre ordine
ad ogni passo, a dare una forma chiara al caos delle cose che lo circondano per
non perdersi in esse e svanire.
Per il
cavaliere inesistente non c’è riposo, non c’è stanchezza, non c’è fame… ma non
ci può essere neppure amore, passione, sentimento. La solitudine è la compagna
della sua vita; la solitudine che segna la sua perpetua ricerca dell’ordine,
della certezza, della perfezione. Che non esiste, appunto. Per fortuna.
(Paola)
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