
IL BAMBINO DI NOE'
E. E. Schmith
E. E. Schmith
Belgio, 1942. Villa Gialla
ha un segreto. Ospita bambini ebrei clandestini, affidati alle cure di Padre
Pons. Joseph è il più piccolo, ma forse anche il più sveglio, e attraverso le
sue parole veniamo a conoscenza non solo delle vicende che si svolgono in
quella parte di mondo durante la guerra, ma soprattutto della splendida persona
che è Padre Pons. Vero Uomo di Dio, il sacerdote custodisce, paragonando
il suo lavoro a quello di Noè, oggetti e scritti ebraici, collezionando le cose
perché non si perda lo spirito di un popolo che viene sterminato.
È questa la lezione più importante che Joseph serberà per tutta la vita, fino a divenire lui stesso un collezionista di oggetti del popolo palestinese, soffocato dalla guerra continua con il nuovo stato di Israele costituitosi al termine del secondo conflitto mondiale.
Il libro è scritto con passione e delicatezza e comunica al lettore un forte senso della tolleranza e dell'accoglienza.
È questa la lezione più importante che Joseph serberà per tutta la vita, fino a divenire lui stesso un collezionista di oggetti del popolo palestinese, soffocato dalla guerra continua con il nuovo stato di Israele costituitosi al termine del secondo conflitto mondiale.
Il libro è scritto con passione e delicatezza e comunica al lettore un forte senso della tolleranza e dell'accoglienza.
(Paola)
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