Anna Gavalda
Lettura consigliata a genitori, educatori e ai ragazzi a partire da 11 anni
"Odio
la scuola.
È
la cosa che più odio al mondo.
Mi
rovina la vita".
Comincia
così "Oggi mi va di sognare", con le parole semplici e schiette di un
ragazzino di tredici anni che frequenta la prima media.
Evidentemente
"non è portato per lo studio"!
Il
racconto è veloce e coinvolgente: ci offre infatti una prospettiva diversa
sulle difficoltà scolastiche e sui piccoli e grandi drammi che queste possono
comportare. Ma ciò che riveste maggior interesse è proprio il punto di vista:
quello del ragazzino che, con estrema lucidità, ci mostra la miopia di un'istituzione
che non sempre sa valorizzare una risorsa enorme e preziosa per lo sviluppo
della conoscenza. Quale? Le mani.
Lavorare
con le mani ci permette di stimolare moltissime terminazioni nervose e quindi
di sviluppare l'intelligenza.
Un
bimbo, o un ragazzo, che usa le sue mani per riparare, assemblare, decorare o
costruire, scopre in se stesso la soddisfazione del fare, e quindi del pensare
e progettare, dello scegliere e organizzare. Per fare bene. Per fare meglio.
Non
sottovalutiamo il lavoro e la manualità, anzi proponiamoli spesso, in
casa, nel gioco e, dove possibile, a scuola.
(Paola)
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