martedì 31 dicembre 2013

Una buona e sana abitudine: salutare

Il SALUTO è la miglior carezza per iniziare la giornata

Sono per strada, è una bella giornata, l’aria frizzantina mi bruciacchia le guance e dal naso si affaccia una gocciolina. Camminando con passo deciso verso il panificio incrocio lo sguardo di una signora che non ho mai visto prima d’ora, anche lei tutta imbacuccata per il freddo, la quale mi saluta con un caldo “buongiorno”. Io ricambio e subito sento una sensazione di benessere, di calore che mi pervade. Col sorriso sul volto entro nel panificio dove ci sono molte persone. Ancora contenta per lo scambio precedente, saluto tutti i clienti con uno squillante “buongiorno!!!”, alcuni balbettano un timido “ ’giorno” altri mi ignorano. “Mamma mia”, penso, e resto di sasso. Mi sento a disagio, quasi fuori luogo, ed ecco che la panettiera con sguardo pieno e solare mi rimanda un “buongiorno a lei!”. La sensazione spiacevole si attenua un po’ e penso a quanto sia importante il semplice gesto del salutarsi, a quanto possa cambiare quel preciso momento della giornata.
Tornando verso casa osservo gli sguardi della gente:
  • C’è chi sorride con tutto il volto, soprattutto con gli occhi e con uno sguardo pieno che sostiene il mio. Trovo questo sorriso molto naturale, autentico. Mi restituisce profondità e mi fa sentire che lì ci sono anch’io.
  • Qualcuno saluta con la mano, o col palmo aperto e muovendola da destra a sinistra oppure aprendo e chiudendo il pugno. Questo gesto lo trovo particolarmente tenero, mi ricorda un po’ come fanno i bimbi piccoli.
  • Altri fanno un elegante cenno verso il basso con la testa, come in segno di rispetto, mi ricordano un po’ i nonni che si toglievano il cappello chinandosi leggermente in avanti in segno di riverenza. Questo gesto ha un qualcosa di romantico che soprattutto quando si tratta di anziani mi riporta nel passato.
  • C’è addirittura chi saluta chiamando per nome, dando quindi un riconoscimento ancora maggiore. Il messaggio che sento forte e chiaro è “non solo vedo che c’è qualcuno davanti a me, ma sei proprio tu!”
  • Altri ancora camminano a testa bassa senza incrociare sguardi e senza salutare, oppure salutano in velocità e distolgono lo sguardo subito. Quando mi imbatto in queste scene provo sempre un po’ di malinconia per queste persone, che si privano dell’opportunità di essere visti e riconosciuti, e di prendersi questa piccola coccola, in quanto sfuggono allo sguardo altrui.

Tornando a casa penso a quanti modi ci sono per salutare, a quanto sia importante quella frazione si secondo in cui l’altro ci vede, si rende conto che esistiamo e  – al di là del fatto che ci conosca o meno –si renda conto che siamo lì, vivi e vegeti, con un cuore, delle emozioni e che meritiamo un saluto.
Mi tornano in mente i miei genitori, che spingevano perché io salutassi tutti, sempre. Mi ritengo fortunata e mi accorgo di quanto abbiano fatto bene ad insistere su questo punto, perché è la base dell’educazione e del vivere bene insieme. Ogni giorno vedendo bimbi e bimbe grandi e piccine che salutano con le loro vocine squillanti, mi si apre il cuore perché vedo in loro dei piccoli grandi ometti e delle piccole grandi donne, che iniziano a mettere le fondamenta per quelle che saranno delle relazioni sane e felici.

E tu?
Che modo hai di salutare? Dove guardano i tuoi occhi mentre cammini per strada? Chi saluti più volentieri? E in che modo? Come ti senti quando non ti rispondono? E quando ti rispondono?

Ti auguro una Buona Giornata!!!

 (Cristina)

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