martedì 31 dicembre 2013

Il maglione invernale

IL MAGLIONE INVERNALE
È sempre più tardi di quanto pensavamo, è passato così in fretta l’autunno, pieno di incombenze dopo le ferie, di impegni del nuovo anno scolastico, l’autunno trascorre come tra parentesi prima dell’inverno. Ma sotto sotto, senza confessarcelo, aspettavamo qualcosa. Natale. Le vere notti di gelo, durante il giorno il cielo azzurro sulle prime cime innevate. Dicembre, vino caldo, smorzata intensità della luce, emanata da un sole pallido che riesce a scaldare solo poche ore al giorno. Allora ci vuole un maglione nuovo. Mettersi addosso la lana, che disegna fiocchi di neve e greche rispecchiando la morbidezza della stagione. Ma quale maglione nuovo?  Sul rossiccio? Ce ne sono tante gradazioni, chiome da Ofelia, desiderio di merenda, pane burro e marmellata. Rossiccio del suolo, del cielo, inafferrabile odore di decorazioni natalizie, di legno e focolare. Magari un maglione sul grezzo a grosse trecce, come se qualcuno avesse ancora il tempo di sferruzzare per te. Un maglione ampio, poggiato sulle spalle, scegliendo il conforto delle malinconie. Comprare il colore dei giorni, con un nuovo maglione invernale.

Racconto liberamente tratto dal volume di Philippe Delerm intitolato La Prima Sorsata di Birra e altri piccoli piaceri. Leggerlo impegna pochissimo tempo, e ci riporta sulla terra mostrando come la concretezza delle piccole cose, se apprezzata, può innalzare lo spirito e riempire le giornate di piccoli, inestimabili, piaceri.


(Ester) 

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